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venerdì 23 aprile 2010

Fuck you

Sul cellulare,
"Voglio piangere ma non riesco..
gli occhi lucidi e l'accenno di una lacrima asciugata dal vento..
il gabbiano che vola su di me..
io che non trovo pace..
la musica che non mi aiuta..
guardo nel mare e lo vedo sporco..
pensavo di aver visto un banco di pesci e invece era solo uno stupido riflesso..
guardo l'orizzonte e gli occhi mi fanno male..
il cielo troppo chiaro e troppo grande per guardarlo soli..
un passante che mi chiede 'va tutto bene?'..
ancora quell'uomo che come me guarda da solo le onde..
quella canzone, 'Fuck you'.."



Ho appena bevuto un caffè, sporcandomi la bocca con il cioccolato della brioches, ho preso la moto per tornare a casa ma la brezza primaverile mi chiama, ed io ho bisogno di me stessa.
Quella spiaggia selvaggia, la mia spiaggia selvaggia. So che non ci sarà nessuno. Accellero..
Mi fermo nei parcheggi, vicina vicina alla ringhiera, così da poter stare seduta godendomi quel meraviglioso paesaggio. Alzo la musica, voglio cantare.
Poi però mi volto, e poco più in là vedo un uomo. Brizzolato, sulla cinquatina, seduto come me sulla sua potente moto che guarda il mare da solo.
Sono confusa. Sembra triste, ma non ha una moglie a casa? magari è solo come me e ha bisogno anche lui di una dose di tranquillità.
La tranquillità è la mia droga, quando non ricevo la mia dose inizio a stare male come un tossico in astinenza. E da brava tossica depressa, guardo il mare e piano piano cerco di ricaricarmi..

Voglio piangere, ma non ci riesco..sento dentro di me le lacrime che voglio uscire, e come un bambino desideroso della sua vita, iniziano a scalciare. Eccone una! No, non esce..Sta lì, appoggiata alle mie palpebre, a godersi quel triste spettacolo finchè non arriva un accenno di vento che, da buon traditore, asciuga la mia speranza di libertà, ed io torno punto e a capo.
Quell'uomo solo si gira a guardarmi, alzo lo sguardo al cielo, facendo finta di niente, e lo vedo lì. Un gabbiano bianco, elegante, vola sopra di me con una leggerezza innata, danzando su un palco invisibile, desideroso d'essere guardato. Con un battito d'ali riesce ad incantarmi e a farmi tornare quel senso di vuoto che ormai è parte di me. Non trovo il modo per guarire da questo senso di solitudine, e questo mi innervosisce. Mi accendo una sigaretta, mentre continuo a cambiare, ansiosa, le canzoni che cercano di darmi conforto. Non voglio conforto e questo il mio i-pod deve capirlo, voglio piangere, per poter ridere subito dopo, isterica.
L'acqua è scura, sporca, melmosa. Le alghe ricoprono parte della superficie della sabbia, e la mia spiaggia, più che selvaggia, sembra il luogo di divertimento di nomadi allo sbando. Non mi importa, ho bisogno di lei, in ogni sua forma.
Alzo lo sguardo e meravigliata noto la riga scura dell'infinito orizzonte. Mi osserva, mi studia, gli occhi mi bruciano e non riesco a reggere il suo sguardo.Guardo il cielo, nuvoloso, chiuso, perfetto se non per la troppa luce, e mi accorgo di quanto sia difficile contenere tutta quell'immensità in un paio solo di occhi.
"mi scusi?" Una voce dietro di me mi chiama. "tutto bene?", mi domanda.
Sono stupita, si vede tanto come sto?
"Si grazie, ammiravo il mare" . L'uomo mi risponde con un cenno della testa e un sorriso troppo vissuto; va via, proseguendo per la sua strada, mentre la sagoma solitaria di prima, accende la moto..Magari tornerà dalla moglie, dai figli, ed io resto qui, sempre più sola.

"Fuck you" Articolo 31, ora ci siamo, il mio i-pod finalmente ha capito, ed io sorrido, soddisfatta.




Mary Lowe

4 commenti:

  1. Chiara Parodi

    Bella bella bella. Mi è successo qualcosa di simile con quella canzone. E quando l' i-pod capisce, è lì che le cose inizano ad andare meglio...

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  2. Federica Leuci

    ecco hai descritto esattamente il mio stato d'animo..

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  3. Paolo Caf Boeri

    è veramente un pezzo che merita, davvero bello complimenti, fa vivere le emozioni come fossero vere

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  4. Esprimono apprezzamento:

    Francesca Magisano
    Federica Leuci
    Alice Bottini
    Sara Trabona

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