esco di scena e vado a camminare solo
sui marciapiedi volo
Straniero che cammina, nella mia città, mentre manichini annoiati mi guardano dalle loro opache e spente vetrine: viva lo spirito del commercio.
Intorno a me gente che si “diverte”, in piedi, appoggiata a muretti, seduta in dehor.
Si salutano.
Per terra carta straccia, cannucce, bottiglie vuote, bottiglie vuote rotte.
Il mio sottofondo è un vociare sconnesso sotto la hit del momento, rumore di vetri che si frantuma, il canto di un ubriaco. Il canto della gente che si “diverte”.
Sono Straniero nella mia città, sarà per questo che non capisco. È tutto qui? È questo il traguardo a cui sto ambendo? Un diploma, una laurea, una specialistica, un lavoro, per accantonare soddisfazioni, pasti veloci al fast food, settimane infernali ad arrancare sotto un capoufficio ignorante che magari mi sta pure sulle palle per concedermi quattro ore di svago da week end bevendomi un negroni nel dehor osservando i passanti, salutando i conoscenti
“oh bella”“bella.”
“com'è?
Bene, te?
Eh, bene
dai vado, oh fai il bravo eh?”
“Si si, tranquillo, anche tu”
moltiplico per ottanta, ci sommo la camicia nuova ed il Malborino che spunta dalla tasca ed ecco qua la serata tipo. La mia risposta vorrei fosse no, grazie.
Sto vivendo per questo?
non è un urlo anticonformista il mio.
è un urlo di aiuto.aiutatemi ad autoconvicermi che non sto vivendo con l'obiettivo di riuscire ad integrarmi in questo bellissimo e doratissimo ingranaggio che è quello della gente che conta.
a volte è bello esser fuori luogo.
Andrea Straniero
Il Bundle Di Matisse.
12 anni fa
Sara Marchini
RispondiEliminaPenso che essere Fuori Luogo sia l'unica possibilità che ci è rimasta per non cadere vittime di questo ciclo infernale. Tu vuoi autocoinvincerti che il tuo obiettivo non è quello di integrarti in questo maledetto ingranaggio? Secondo me non ne hai bisogno; se scrivi ciò, vuol dire che sai per cosa vivi, ma non sai come farlo. Mi dispiace non poter dare un maggior contributo a questa nota (che scopro essere quella che mi rispecchia di più). Posso solo ricordarti che non sei il solo a sentirti Fuori Luogo ed esortarti a non aver paura dei tuoi sogni. E della vita.
Mishel Qyrana
RispondiEliminami piace molto...io credo che la verità sia la banalità che hai sintetizzato in qst righe ed ho sempre pensato che la soluzione fossero i deliri della scrittura e il trovare altri 'deliranti' come noi
Daniele Perlenbacher Mortato
RispondiEliminala mia posizione è di straniero nella mia nazione.
tra SP e nero giro x la mia città e mi sento straniero...portami via di quà,non siamo vivi quà,siamo cattivi xke siamo in cattivi-tà...
Mishel Qyrana
RispondiEliminasangue misto - lo straniero (sxm) 1994
mondo marcio - non so volare (mondo marcio) 2004
Beatrice Streppa
RispondiEliminaSarebbe bello uscire da questa vita, provare ad essere diverso, a cercare qualcosa di più dalla vita, ma non è semplice; perche si ha paura, si ha paura di non essere accettati, di essere giudicati.
Daniele Perlenbacher Mortato
RispondiEliminadopo 10 anni,sempregli stessi drammi,altri pentagrammi,ma bruciando gli stessi grammi!!ottimo mihsel sei un intenditore!!!
FL questa sensazione che ci accompagna deve essere il motore che ti spinge a ribaltare i ruoli...quelli che contano,quelli che cantano,quelli che scontano perchè non tornano i conti..vabbè deliri personali a parte,bisogna passare da concavo a convesso
Daniele Perlenbacher Mortato
RispondiEliminaesatto esistono solo due malattie LA PAURA E LA PIGRIZIA
Lucio Ebbasta
RispondiEliminadany io ti amo
Justine Russo
RispondiEliminaqui, qui non è Hollywood.
il prezzo è un po' il mare che ti culla ma alla fine ti vuole ingoiare. L'oceano della banalità e della frustrazione mi ha sempre fatto molta paura al contrario non ho paura a dimostrare e ripromettere a me stessa di non esserne inghiottita. quant'è facile scivolare nella banalità,mi piace pensare sia altrettanto semplice mandarla a farsi fottere.
Andrea Horst Federigi
RispondiEliminaè banale anche non voler esser banali a tutti i costi
Lucio Ebbasta
RispondiEliminammm... in effetti...
però alla fine cos'è "banale" ? cioè.. penso che ogni attributo sia dettato dal contesto in cui è inserito. mettimi in mezzo a 30 lottatori di sumo e sono un figo. spostami in mezzo agli ometti calvin klein e ritorno il cesso che sono....
per l'originalità e la banalità forse è la stessa cosa.....
"e smettetela di cercare la novità! la novità è la cosa più vecchia del mondo!"
Beningni
è un pò la stessa cosa.
boh, ma alla fine, di cos'è che stiamo parlando?
Daniele Perlenbacher Mortato
RispondiEliminacm siete banali...!
Justine Russo
RispondiEliminanon è a tutti i costi, ma ci sono cose che so di voler evitare e che collego a banalità e frustrazione
Justine Russo
RispondiEliminaSONO BANALE.
Laura Mantini
RispondiElimina< Sto vivendo per questo?
La domanda che spesso trovo a pormi.
No, non sto vivendo per questo. Sto vivendo per molto di più. Perchè so che con la mia volontà prima o poi giungerò da qualche parte. E sarà il momento in cui un'alba sui tetti della mia città, il sorriso di mio figlio e le morbide parole della persona che avrò accanto, un progetto finito o un sogno realizzato, cancelleranno ogni goccia di sudore e di fatica.
Siamo noi a sovrastare la banalità, se ne abbiamo l'ardire. Siamo noi a decidere cosa fare, come farlo, quando farlo e perchè. Siamo noi a decidere di andare, di partire e magari di non tornare. Siamo noi a decidere per che cosa stiamo vivendo, e siamo noi a renderci conto che di certo, non stiamo vivendo per la mediocrità di tutto questo.
Possiamo annullare la banalità anche solo con cose piccole, magari guardando dalla finestra con un occhio diverso.
Abbiamo qualcosa da perdere se proviamo a vivere volendo qualcosa di più, o qualcosa di diverso o magari migliore?
Sicuramente perderemo qualcosa se non lo facciamo, la Vita.
Cristiano Rodi
RispondiEliminameglio agitarsi nel dubbio che riposare nell'errore
Esprimono apprezzamento:
RispondiEliminaPaola del Tredici